Sullo sfondo di un mondo futuribile, due solitudini si incontrano in un paesaggio desolato e disabitato: dove la vita non è più movimento e relazione, ecco un ultimo tentativo di invertire la rotta; un percorso attraverso la mente e il corpo per ipotizzare il futuro dell’umanità.
Analitico, astratto e lineare ma anche sintetico, concreto e spaziale. Riflessi lucidi di un mondo perduto nasce da un’indagine sulle infinite qualità del nostro cervello e sceglie l’alterazione della coscienza come mezzo esplorativo del libero arbitrio e della sensibilità umana.
Coreografia e interpretazione Luciano Ariel Lanza, Erica Meucci Progetto luci Luciano Ariel Lanza